Agli albori dei motori

I più non sanno che Mantova svolse un ruolo preminente nello sviluppo e diffusione degli sport motoristici. Già agli inizi del 1900 infatti, ovvero agli albori del cosiddetto motorismo sportivo, a Mantova si può parlare di automobili, di piloti, di corse o, meglio, di maratone, di riunioni sportive e perfino espositive, prodromi dei più recenti “motor-show”: nel 1899, il primo concorso di dirigibilità per vetture in Piazza Virgiliana, nel settembre 1900, il barone Alberto Franchetti partecipa arrivando terzo alla prima maratona d’auto italiana (la Brescia-Cremona-Mantova-Verona-Brescia), nel 1903 la prima gara di motociclette sulla pista del Te ideata dal “Pedale mantovano”, nel 1905 uno dei primi “motor-show” italiani al Mercato de’ Bozzoli in cui artigiani mantovani presentano prototipi di piccoli motori e infine l’epifania di Roberto Vaccari, l’autodidatta che nel 1906 diviene uno dei primi campioni italiani di motociclismo in sella ad una motocicletta di sua costruzione, così come sono sue le modifiche apportate alla Diatto portata in pista al Circuito di Bologna del 1908. In pratica, il primo modello di pilota italiano. A conferma di questa prematura passione, il primato che la provincia mantovana detiene alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra: è la quarta per numero di immatricolazioni di auto e moto. Ma ora possiamo affermare che il motivo di questa bruciante e precoce passione dei mantovani per il rombo dei motori, è noto: da uno studio condotto proprio da Amams “Tazio Nuvolari”, Mantova, a partire dalla metà dell’Ottocento manifesta la presenza di un DNA tecnologico spiccato di cui Tazio Nuvolari altro non è che l’emblema e il risultato più eclatante. Si può così dire che Mantova e la sua provincia possiedono, oltre alla terra e all’acqua, un terzo elemento fondante: il motore. Il motore come passione che ha fatto scoccare i primi impulsi competitivi fra motociclisti locali nel confronto improvvisato sulle polverose strade aperte alla circolazione dell’epoca, per poi portarci alle epiche sfide sul circuito cittadino disegnato in parte lungo l’ineguagliabile scenario di Palazzo Te, ed in parte lungo i viali ad esso limitrofi. La soluzione del circuito cittadino in verità fu una prerogativa mantovana in quanto primissima tra le città italiane ad organizzare gare di motociclette sul proprio suolo: una vera avanguardia italiana che anticipò il motorismo come vero e proprio fenomeno sportivo e di costume nazionale finendo per contagiare molte delle principali città d’Italia che, fino al 1957 per la precisione, videro svolgere all’interno dei loro perimetri manifestazioni agonistiche di primaria importanza. Usufruire delle strade pavimentate od asfaltate dei centri abitati da un lato obbligava a disegnare percorsi brevi, ma dall’altro regalava un impareggiabile spettacolo al pubblico accorso; l’alternarsi di posizione dei vari piloti tra sorpassi, traiettorie e strategie di gara, ed ogni imprevisto di gara potevano essere seguiti da punti d’osservazione inimmaginabili rispetto a quanto possono offrire la televisione e le piste di oggigiorno. Con questa premessa vogliamo quindi ricordare che Mantova svolse un ruolo fondamentale nel dare impulso allo sviluppo degli sport motoristici su suolo Italiano. Ci dà orgoglio ricordare inoltre che alle manifestazioni competitive motociclistiche ed automobilistiche che ebbero luogo sul tracciato del Te parteciparono piloti di fama internazionale, tra i quali l’indimenticato Tazio Nuvolari, Alberto Ascari, Achille Varzi, Luigi Villoresi, Felice Bonetto, il mantovano Guido Leoni, e tanti altri ancora. Con un passato di tale importanza e considerando che tuttora esistono ancora i viali che disegnarono il circuito cittadino nelle sue diverse edizioni, Amams Tazio Nuvolari non ha potuto esimersi, i prossimi 2 e 3 luglio 2016, dall’organizzare la seconda rievocazione storica de “Il Circuito del Te”. La manifestazione prenderà forma come Rievocazione Storica ASI per motociclette da corsa e Concorso Dinamico ASI per auto da corsa al tempo stesso: automobili e motociclette, quale massima espressione del motorismo storico di oggi. L’evento sarà svolto in osservanza dei Regolamenti Manifestazioni dell’ASI – Auto Moto Club Storico Italiano, ed inserito nel Calendario Nazionale Eventi ASI. E’ prevista la partecipazione di 40 motociclette ed altrettante auto da corsa costruite entro il 1957, previa accettazione per valore storico ed attinenza al tema de “Il Circuito del Te”. Per ricreare lo spirito delle edizioni originali, i partecipanti ed i loro accompagnatori indosseranno abbigliamento da gara coerente col periodo del loro mezzo; le suggestioni di Palazzo Te e del contiguo Viale diventeranno in tutti i sensi “contenitore” di una grande rievocazione dinamica e mostra statica di icone del motorismo storico da competizione.

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